La mia già ridotta simpatia per Gasperini, è andata definitivamente a pu***ne dopo l’ennesima lagna. E meno male che c’è Patric dal vaffa (o affini) facile.
Chiariamoci, sono una persona onesta e non nego lo spessore di zio Gasp come allenatore, sarei falZZa se facessi ciò, ma la simpatia è ‘n’ altra roba. E siccome vige la regola "severa ma giusta", tanto di cappello al tecnico e per l’uomo ca va sas dire.
Torniamo proprio alla tanto celebrata Atalanta, esaltata manco fosse il Barcellona italiano. 
Mi tolgo un sassolino dalla scarpa; Tutta la Lazio avrebbero meritato applausi scroscianti e non certo la telecronaca piena di fregnacce e lodi per la Dea che ci siamo sciroppati grazie a Dazn. Eccchecaiser, stavano perdendo vistosamente il controllo.
Io non mi capacito ancora di quanto c*lo abbiano avuto i nerazzurri in Coppa Italia e non me ne capacito visto l’effettivo coefficiente tecnico biancoceleste che scorrazzava per il Gewiss Stadium. Sarò poco sportiva nell’affermare ciò, forse, ma forse nemmeno tanto perché la memoria non mi inganna e da mercoledì è passata appena una settimana.
E va bene, mi faccio andare giù il fatto che alla Dea sia concesso di bazzicare in Coppa Italia.
E la colpa non la possiamo certo dare alla Lazio, semmai alla sfiga. Oh, gli ha preso pure il rigore e ddddaaaaiiiii!
Ecco, domenica pomeriggio ho fatto pace col karma e con tutto il cocuzzaro.
Marusic-Correa-Muriqi in primis e tutti gli altri, hanno finalmente cancellato quel sorrisetto dalla faccia del notoriamente borioso Gasperini. Qualcuno, please, gli faccia capire che il "Mourinho Mood" sta bene addosso solo a Mourinho. 
L’allenatore nerazzurro si era infatti messo in testa la malsana idea di una partita assai più facile di quella in Coppa Italia.
Ma, io dico, hai vinto per la proverbiale botta di natica e continui coi proclama? Humilité!
Sottovalutare la Lazio è stato solo uno dei tanti fattori che lo hanno portato ad una rovinosa sconfitta, quello che ci ha fatto godere di più al triplice fischio col dito medio alzato, – no, manco questo è molto sportivo-,  per non parlare poi dell’assoluto dominio capitolino in ogni dove.
La gang di Simone Inzaghi ha giocato bene senza sentirne il peso, mettendo a tacere le mille lodi sbrodolate giù quando si parla di Atalanta. Che siano queste giuste o meno, sono sicuramente esagerate.
Adesso andrete a raccontare che la Dea ha demeritato senza ammettere che è stata la Lazio a meritare? 
Level pateticità altizZzimo!
Tutti intorno alla corte di Gasperini, tutti lì a prendere nota della lagna che lo fa ancora struggere : ‘a mano de Bastos.
E bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Anzi, e Bastos!
C’è una sola ed unica, tangibile verità: i biancocelesti  hanno umiliato quelli che sono continuamente celebrati. (Roma-Atalanta). E non lo hanno fatto di misura.
La Lazio non vuole rinunciare alla zona Champions League, una volta provata l’emmossssssione, poi è difficilissimo fare a meno di quella dose di autostima steroidea.
L’unica cosa che può cacciare la banda Formello dai quartieri alti, è la banda Formello stessa.
Spiego: la Lazio può fallire solamente se decide di fallire.
LA LAZIO OGGI
La difesa nelle mani di Stefan Radu e Francesco Acerbi, coadiuvati da Lucas Leiva poco più avanti che randella come non ci fosse un domani, l’arrivo di Musacchio, la cattiveria grezza di Patric, l’altalenante Hoedt, hanno comunque dimostrato che può bastare. Indipendentemente dal Bayern Monaco e quel che sarà, lì si sale nell’Olimpo e non è certo il Gewiss Stadium.  E sto dicendo solamente che è una buona retroguardia da campionato. Oh, qui nessuno ha l’idea di alzare la coppa dalle grandi orecchie!
Il centrocampo invece è colossale e tra MILINKOVIC-Alberto, (Leiva praticamente ovunque), credo davvero sia il più bello e forte in circolazione. Giocatori capaci di cose "marziane". Ma che ve devo dire altro sul centrocampo? Ah, sì. Akpa Akpro ed Escalante certo non dispiacciono.
In attacco c’è il valzer delle coppie. Abbiamo capito che Perira/Muriqi funziona, come sappiamo che funziona Correa/Immobile…o Caicedo/Immobile… E perché no, anche Caicedo/Correa.
Usatemi come tasto: non ce potemo lamenta’!
Una cosa però la devo dire in assoluta sincerità perché non faccio colazione nella casa del Mulino Bianco. 
Marusic sicuramente si è dato una spolverata, soprattutto col gollazzo di domenica, ma non sono pronta ad una "successione". Aspetto Lulic, ancora e senza mai smettere, aspetto pure qualcosa dal mercato in estate.
UNA LUNGA STRADA
Il campionato non è finito al Gewiss Stadium, anche se è sembrato un anno intero e non solo 4 giorni. Siamo legati, in un certo senso, all’Atalanta. Accade sempre contro l’Atalanta. Fu la Coppa Italia, la partita della svolta nel 2019, quella della ripresa post-covid nel 2020, la prima di questa stagione e la prima valida per il lungo girone di ritorno.
Non nascondiamoci dietro un dito, c’è proprio l’Inter dietro l’angolo il 14 febbraio. Vi ricorda qualcosa? A me il 16 febbraio 2020, il gol del ko di Milinkovic-Savic, l’ultima mia volta allo stadio. Poco dopo avremmo conosciuto tutto l’orrore del coronavirus. Lacrimuccia torna indietro, te prego!
Ho scritto poc’anzi che la strada sarà molto lunga, chi vivrà vedrà e dopo tutti i luoghi comuni possibili immaginabili, penso che questa squadra sia capace ancora di regalarci fortissime emozioni alla faccia di chi credeva ad una mesta metà classifica.
Io non so, in tutta onestà, semmai potremmo tornare per un secondo a sperare nel sogno Tricolore, questa stagione, so per certo che il quarto posto o addirittura il terzo non è utopia.
E non sono una che ama celebrare troppo prima del tempo. E non sono mica romanista -Mayoral meglio de Dddzzzzekoooo-.
Ca va sans dire.
Mi sbilancio un pochino dicendo che, punti a parte, la Lazio non ha niente di meno rispetto al Milan capolista. È ancora la capolista? Sì sì, per poco.
Il pallone è tondo e gira, gira per tutti. 
E lo grido pure in faccia la stampa e al "golpe Lotito". Chemmetoccalegge!
Ma tanto già lo so; la Lazio non verrà mai menzionata tra le migliori in campionato, nessuno parlerà delle imprese biancocelesti, dell’Atalanta umiliata, della Roma attonita, o nemmeno del girone imbattuto in Champions League.
Faccio spallucce, non mi sento vittima e gliene faccio solamente una colpa.
Pipponi chilometrici sulla Juve, paraculate di un trafiletto in fondo ad una pagina -Pecché se deve di’-…. Fortuna che non vi leggo proprio.
Ca va sans dire…
Xoxo.

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